Le palpebre come se fossero tele
Le palpebre come se fossero tele. Gli occhi come se fossero quadri. L’artista israeliana Tal Peleg usa questo particolare campo d’azione per raccontare le sue storie. Molte di esse con uno sfondo decisamente scuro.
Le palpebre come se fossero tele. Gli occhi come se fossero quadri. L’artista israeliana Tal Peleg usa questo particolare campo d’azione per raccontare le sue storie. Molte di esse con uno sfondo decisamente scuro.
Abbracci languidi, abbracci sensuali, corpi abbandonati, occhi chiusi, mani strette intorno alla carne. Un breve viaggio, erotico e sensuale, accompagnati da SdL.
Lago Natron, Tanzania. Lo scenario immortalato da Nick Brandt è cupo, immobile, silenzioso, irreale. Le mummie di bufali, aquile, pesci, uccelli piccoli e grandi, con piume che sono diventate rigide stecche calcificate, fanno la guardia riflettendosi in questa immensa distesa di acque morte oppure appollaiati su rami, tronchi e piccole pietre.
I cimiteri traboccano di amori intensi, teneri, delusi, disperati, eterni, fugaci. Comunque bellissimi. Da Parigi a Genova a Londra poi ancora altrove, un viaggio tra le lapidi e le storie più belle, per noi.
Sotto vetro ci sono le reliquie dei santi, gli animali in formalina per gli studi scientifici, i ninnoli… E poi le sculture in 3D di Danny van Riswyk, che lavora con la tecnologia in modo sorprendentemente tradizionale. Un mondo inquietante, il suo, tutto da scoprire.
Barbie è stata concepita come la donna che ogni ragazza vorrebbe essere e che ogni uomo vorrebbe far sua. Mariel Clayton l’ha trasformata in una spietata assassina dagli occhi vacui e il sorriso sornione.
Fuoco fatuo, che arde senza tregua. Inutile tentare di estinguermi o di alimentarmi, torno sempre me stessa.
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
libri e tiro dinamico
Verso la fine della guerra fredda (e pure calda) tra i sessi
L'ARCHITETTURA CHE DIVENTA ARTE
"What does not kill, can be eaten."
Directrice Artistique/Graphiste freelance
Susanna Moglia - Content Marketing | SEO | Social Media Marketing
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«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
Cerca nascondigli, ritrova taccuini, ha la testa fra le nuvole e il naso nei libri.
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».
Segni, parole, significato.
Strano, macabro, meraviglioso!
progetto gastronomico con valore scaramantico
«Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita».